L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL MERCATINO DELL’USATO
17/11/2021
Il periodo storico che stiamo vivendo, quello segnato dalla pandemia e dalla crisi derivatane, ha dato notevole spinta al fenomeno dell’economia circolare e del mercato dell’usato. Ovviamente questo successo del riciclo, nel senso di riutilizzo di prodotti di seconda mano, che passando da un proprietario a un altro acquistano nuova vita e spesso pure nuova identità, deriva anche dall’accresciuta sensibilità sociale di sempre più presone che hanno adottato stili di vita sostenibili nel rispetto dell’ambiente e del risparmio sia energetico che di risorse.
Secondo alcuni studi, il mercato dell’usato nel 2020, in Italia ha raggiunto la vetta di 23 milioni di fruitori: quasi un italiano su due ha fatto l’esperienza della cosiddetta “second hand economy”. Perché? Perché rivolgersi a un mercatino dell’usato (come il nostro DITUTTODIPIÙ) consente da un lato, ai clienti, di comprare articoli spesso pregiati che se nuovi non potrebbero permettersi e dall’altro, ai venditori, di monetizzare il valore degli oggetti di cui vogliono disfarsi contribuendo, inoltre, all’economia del riciclo.
L’usato è stato, soprattutto nell’ultimo periodo, un vero e proprio ammortizzatore sociale, un’importante risposta in termini di risparmio e di guadagno per chi oltre a vedervi un modo intelligente di fare economia, crede nel riuso ed è contrario agli sprechi. Che fosse di persona o online, chi si è rivolto al Mercatino dell’Usato ha dunque tratto un vantaggio per sé e per l’ecosistema.
Dal punto di vista ecologico, infatti, acquistare usato – e quindi allungare la vita dei prodotti – fa bene all’ambiente riducendo la produzione di rifiuti, l’inquinamento e il consumo di risorse sempre più carenti. Negli ultimi decenni si è maggiormente diffusa una consapevolezza green da parte di persone che, sempre più sensibili a temi sociali e ambientali, hanno deciso di adottare stili di vita ecosostenibili: ciò ha dato una spinta al mercato dell’usato perché con esso non solo c’è un risparmio economico (nonché, dall’altro lato, un vero e proprio guadagno qualora anzi che gettare via si decida di vendere) ma si fa anche bene al pianeta.
Rivolgersi a DITUTTODIPIÙ, ossia all’usato, è una scelta sostenibile ma soprattutto intelligente e attuale, che significa dare un valore alle cose e allo stesso tempo ottimizzare le risorse a nostra disposizione e, opponendosi ai ritmi sfrenati e veloci del consumismo, fa bene all’ambiente riducendo la produzione di nuovi rifiuti.
Non è eccessivo, allora, dire che il Mercatino dell’Usato è una vera e propria fucina di sostenibilità: qui si costruiscono relazioni e si impara che gli oggetti con una storia hanno più valore di quelli nuovi. Qui si mettono in circolo storie che fanno bene e che sono destinate a non avere mai fine.